Le Pignole, una cantina dei Colli Berici, è la protagonista dal 10 al 18 giugno di EustachiOra, la degustazione itinerante nel distretto del vino di Porta Venezia a Milano. Un’esperienza coinvolgente, merito della qualità dei vini, dell’originalità dei locali e della professionale schiettezza della titolare, Serena Boracchi, e del suo creativo enologo, Fabrizio Giacomini
Nessun bicchiere in mano mentre si attraversano strade o semafori, ma luoghi e soste ben organizzate per scoprire e apprezzare il valore di una cantina e dei suoi vini, ancor meglio se in compagnia della titolare e dell’enologo. È quanto avviene nel distretto del vino di Porta Venezia a Milano con EustachiOra, ‘un evento a tappe’ che in periodi diversi ‘ospita’ eccellenti realtà vitivinicole della Penisola per farle conoscere al pubblico di intenditori e wine lowers. Dal 10 al 18 giugno, protagonista di EustachiOra è Le Pignole, una effervescente realtà dei Colli Berici, in provincia di Vicenza. Ad accompagnare la serata in tre locali del distretto, Serena Boracchi e Fabrizio Giacomini, proprietaria ed enologo. Un’interessante realtà, i cui ettari di terreno si contendono una bella selezione di uvaggi tra suoli calcarei, argillosi e basaltici, per una produzione totale di circa 30mila bottiglie.
Prima tappa: Spumante Rosa dei Berici da Sapori Solari
I primi a saltare sono stati i tappi a fungo dello Spumante Rosa dei Berici, un Rosé Extra Dry ottenuto da uve Tai Rosso (stessa natura genetica del Cannonau sardo, del Grenache francese e della Garnacha spagnola) lavorate con salasso. Un Metodo Martinotti che ha catturato per la piacevolezza all’assaggio e per la nota avvolgente, tipica del vitigno, contraddista da note fruttate di ciliegia e lampone e note floreali di rosa, il tutto unito a un lieve accenno balsamico. Lo Spumante Rosa dei Berici è stato degustato presso Sapori Solari, in via Stoppani 11, una location accogliente e rilassante. Un posto dallo stile ricercato ma informale, dove morbidi divanetti dalle cromie gialle richiamano i colori caldi del legno degli arredi. Ottima la proposta food – molto interessante lo spazio cucina a vista con una bella selezione di salumi e molti prodotti Slow Food – in linea con le peculiarità dello Spumante, offerta su una lastra in ardesia: panini al carbone vegetale con crudo e aceto balsamico, focaccia di Recco e crostone con mortadella al tartufo.
Seconda Tappa: Garganega Superiore Solara 2022 da Polpetta D.O.C.
Un vino bianco interessante e in costante evoluzione visto che ha ‘modifcato’ profumi e sapori minuto dopo minuto, ammaliando il pubblico degli assaggiatori. Dal Garganega Solara 2022 sono emerse le note vulcaniche, tipiche del territorio, intrecciate a sensazioni fresche e al tempo stesso morbide (fa un breve passaggio in barrique) di frutta bianca matura. Stuzzicante le nota finale piacevolmente acida che invita a un nuovo assaggio. In questo caso la location prescelta è stata Polpetta D.O.C. in via Eustachi 8, una vera e propria istituzione non solo del distretto ma del capoluogo meneghino. Storia decennale per questo piccolo ma ospitale locale dove, già diversi decenni fa, si parlava di ‘sano e sensato riciclo alimentare’ tanto da fare delle polpette – il nome è chiaro – il loro must. Per l’occasione la proposta food è stata varia, con mortadella a pezzi condita con limone e pepe, una selezione di formaggi con conserve, cetriolini e semi di papavero e olive all’ascolana.
Terza tappa: Tai Rosso Creorosso 2015 da Bubu
Un’altra espressione del Tai Rosso. Creorosso 2015 è un vino fermo dal colore rosso brillante e intenso nonostante i suoi 9 anni di età. Intrigante e intenso al naso, si è palesato con le note fruttate al palato. Anche in questo caso, l’ossigenazione ha fatto in modo che i segreti del vino venissero svelati, tanto da mostrare una versione diversa e invitante di sé a ogni sorso. La location selezionata è stata Bubu Fiaschetteria Toscana, in via Eustachi 16, un posto in cui la regionalità la fa da padrone, sia nello stile schietto del titolare sia nei piatti. Ha stupito la schiaccia con pecorino e una spolverata di zucchero a velo, un contrasto che il Creorosso ha saputo sostenere.
Per info: www.lepignole.it