I Musei Reali di Torino celebrano i 400 anni del Moncalvo. Due dipinti inediti entrano in collezione dopo il restauro

Dal 11 settembre 2025 la Galleria Sabauda espone due capolavori di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo: San Giorgio a cavallo e San Maurizio a cavallo. Le opere, provenienti da Chieri, sono state acquisite dal Ministero della Cultura e restaurate dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

Da giovedì 11 settembre 2025 i Musei Reali di Torino offrono ai visitatori un’occasione unica: ammirare due nuovi dipinti di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625), protagonista della pittura tardomanierista e interprete della spiritualità controriformata. Le tele, “San Giorgio a cavallo” e “San Maurizio a cavallo”, entrano a far parte delle collezioni permanenti della Galleria Sabauda grazie a un’acquisizione promossa dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, in occasione delle celebrazioni per i 400 anni dalla morte dell’artista.

Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. San Giorgio a cavallo, 1620 circa. Musei Reali di Torino; Crediti Fondazione CCR La Venaria Reale.

Opere ritrovate e salvate dall’oblio

Le due tele, databili intorno al 1620, provengono dalla chiesa dei Cappuccini di Chieri, demolita nei primi anni dell’Ottocento durante le soppressioni napoleoniche. Un manoscritto settecentesco descriveva già la loro collocazione ai lati dell’altare maggiore, lodandone la qualità pittorica. Oggi, dopo secoli di vicende collezionistiche e conservazione complessa, tornano finalmente fruibili al pubblico torinese. In San Giorgio, patrono di Chieri, compare anche lo stemma bipartito delle famiglie Quarini e Ranotto, segno della committenza nobiliare e dei legami con la corte sabauda. L’iconografia si inserisce nel solco della produzione di Caccia per i cantieri ducali, come la perduta decorazione della Grande Galleria che collegava il Palazzo Ducale all’attuale Palazzo Madama.

Restauro e nuove scoperte

Prima di entrare in collezione, i dipinti sono stati sottoposti a un accurato restauro dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR). L’intervento ha restituito la brillantezza cromatica e la qualità tecnica delle opere, eliminando ridipinture e vernici alterate. Nel San Maurizio sono emerse tracce di un formato originario più ampio e di uno stemma gentilizio ormai illeggibile, oltre alla raffinata armatura a losanghe dipinta dal Moncalvo con effetti di grande matericità. Nel San Giorgio, invece, la rimozione delle alterazioni ha permesso di recuperare dettagli iconografici inediti, come l’orecchio sinistro del cavallo, e di apprezzare la sottigliezza della pennellata luminosa tipica dell’artista. Un filmato realizzato dal CCR accompagna l’esposizione, documentando le fasi del restauro e rendendo visibile al pubblico il lavoro tecnico e scientifico che ha permesso il recupero dei dipinti.

Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. San Maurizio a cavallo, 1620 circa. Musei Reali di Torino; Crediti Fondazione CCR La Venaria Reale.

Un arricchimento per la Galleria Sabauda

L’ingresso di queste due tele accresce in modo significativo il nucleo di opere del Moncalvo già presenti nella Galleria Sabauda, che gli dedica una sala intera. Qui i visitatori possono confrontare le tele con altri esempi pittorici e con disegni conservati nella Biblioteca Reale, testimoniando l’importanza del maestro astigiano nella diffusione della cultura figurativa tra Piemonte e Lombardia. Con questa acquisizione, i Musei Reali si confermano come uno dei poli principali per la valorizzazione dell’arte piemontese e italiana del Seicento, unendo ricerca storica, tutela e divulgazione. Le celebrazioni per i quattro secoli dalla morte del Moncalvo trovano così una cornice ideale, riportando al centro della scena un artista che seppe tradurre la spiritualità della Controriforma in immagini di intensa forza narrativa e devozione.
Per info: www.museireali.beniculturali.it

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