Ogni anno, il 2 luglio, Matera si accende di sacralità e di tradizioni. Durante questa giornata speciale, la città celebra la propria storia raccontandola in un modo unico che passa attraverso il coinvolgimento totale della gente. I vicoli risuonano di canti e preghiere, tra luci e spari, mentre tutta la città partecipa a una rappresentazione sacra collettiva che coinvolge ogni generazione. La festa prende il nome dalla Madonna della Bruna, patrona di Matera dal 1389. Il nome è oggetto di varie interpretazioni, ma la più accreditata lo collega al colore scuro dell’effigie della Vergine.
Matera è una delle mete culturali più affascinanti d’Europa. I suoi Sassi, dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO, sono il volto visibile di una rinascita che ogni anno si rinnova attraverso una delle feste popolari più travolgenti e identitarie d’Italia come può essere la Festa della Bruna. Nel 2025, anno giubilare, la Festa della Bruna assumerà un valore ancora più profondo. Eventi e celebrazioni speciali ne esalteranno il significato spirituale e culturale, rafforzando la candidatura della festa come Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
La giornata inizia prima dell’alba con la tradizionale Diana, un richiamo sonoro che sveglia Matera e dà inizio al clima festoso. Tra riti religiosi e cavalieri in costume, il momento più atteso è la distruzione del Carro Trionfale, un gesto simbolico di rinascita in cui la folla si contende i frammenti del carro come fossero reliquie sacre. Il Carro Trionfale in cartapesta, realizzato per il secondo anno da Francesca Cascione, sarà il fulcro visivo della Festa della Bruna 2025. Simbolo dell’anima di Matera, è fatto interamente di carta e colla e incarna la trasformazione della città: da umili origini tra i Sassi a centro di cultura e spiritualità. Le sue forme effimere ma maestose riflettono il tema del Giubileo, raccontando la bellezza che nasce dalla fragilità. Il laboratorio della Fabbrica del Carro, aperto al pubblico da giugno, permetterà di scoprire da vicino il processo creativo e artigianale della sua realizzazione.
Al calar della sera, la città si trasforma in una galleria di luci: le luminarie artistiche avvolgono il centro storico, mentre i fuochi d’artificio sulla Gravina offrono uno spettacolo senza pari. La bellezza del paesaggio si fonde con la potenza del rito in un’esperienza multisensoriale indimenticabile. La magia di Matera ha conquistato anche il grande e piccolo schermo: dal kolossal “The Passion of the Christ” di Mel Gibson alla serie RAI “Imma Tataranni”, che ha ambientato un’indagine proprio durante i giorni della Bruna, la città continua a ispirare storie e narrazioni potenti.
A Matera, anche il cibo è racconto, memoria, identità. Durante i giorni della Festa della Bruna, la tradizione gastronomica locale si fa esperienza conviviale, capace di unire cittadini e visitatori attorno ai sapori della terra lucana. Protagonista assoluto è il Pane di Matera IGP, con la sua forma caratteristica e la crosta croccante, simbolo di una cultura millenaria che affonda le radici nei forni a legna dei Sassi. Accanto a lui, la Fedda rossa, una semplice ma gustosa bruschetta condita con pomodoro e olio extravergine – e i taralli locali, consumati tradizionalmente durante l’attesa del passaggio del Carro Trionfale. Non manca la pasta al forno con le polpette, piatto della domenica e del recupero, che racconta lo spirito umile ma creativo di Matera.
Per info: www.festadellabruna.it
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